Comune di Riola Sardo
Provincia di Oristano

Flora e Fauna

Il Sinis è il territorio in cui si estendono le fertili campagne riolesi, per la maggior parte terreni molto umidi, ricchi di paludi e di piccoli stagni, che nei secoli scorsi, in periodo di abbondanti piogge, formavano un unico acquitrino.
La flora tipica di queste zone umide era ed è caratterizzata dalle seguenti piante palustri:

  • La canna (arando donax), utilizzata nell’edilizia, nell’agricoltura, per lavori artigianali e per costruire strumenti musicali (le launeddas);
  • La cannuccia (phragmites communis) nota come “cannisoni”;
  • Il biodo (sparganium simplex), pianta perenne acquatica conosciuta come “su fenu”, utilizzata per impagliare le sedie e per la realizzazione dei “fassonis”, che sono delle arcaiche canoe utilizzate negli stagni e nelle paludi;
  • I falaschi (carex diversicolor, carex divisa e carex musicata), pianta perenne dei pascoli umidi, conosciuta come “saura”, utilizzata per la costruzione delle tipiche capanne che venivano costruite in estate nelle borgate marine;
  • La sala (tipha angustifolia e tipha latifoglia), piante perenne acquatica delle paludi e dei fossi, conosciuta in limba con il nome di “spauda”, utilizzata per confezionare stuoie, impagliare sedie e costruire delle piccole capanne;
  • Il giunco (juncus acutus), piante perenne, pungente e infestante dei luoghi umidi, conosciuta con il nome di “zuncu” o “zinniga” (juncus articulatus), utilizzata dai contadini per produrre legacci, funi e per vari lavori artigianali;
  • Cipero (cyperus longus) conosciuto come “sessini”, veniva usato per lavori artigianali;
  • Millefoglio d’acqua (myriophyllum spicatum) e il ceratofillo (caratophillum demersum) nota come “arrù ‘e abba”, pianta d’acqua stagnante o lentamente fluente;
  • Lenticchia d’acqua (lemna minor e lemna gibba), pianta perenne d’acqua, galleggiante conosciuta con il nome di “antilla de abba” o “erba de anadis”;
  • Hidrocotyle ranuncoloides, pianta acquatica infestante conosciuta con il nome di “mantu de abba”, anticamente i pescatori trascinavano a riva grandi porzioni di questa pianta palustre per catturare le grasse anguille che vi rimanevano impigliate.
  • Sedano palustre (apium nodiflorum), pianta acquatica conosciuta con il nome di “mazzuzzu” o “appiu de arriu”;
  • Obione (alimione portulacoides), piantina plustre aromatica, conosciuta come “zibba”, utilizzata per conservare nel tempo i muggini bolliti nell’acqua salata. Questa specialità gastronomica è nota come “merca” (“mecca” in riolese);
  • Salice (salix alba), pianta amante delle sponde del fiume conosciuta come “matta de linn’ e arriu”;
  • Tamerice (tamerx) pianta cespugliosa conosciuta come “tramatzu”;

Le zone più asciutte erano infestate da verbasco conosciuta con il nome di “su cadumbu”, da qui fusti si costruivano rudimentali scope e dei contenitori per i carretti con cui trasportavano la paglia dall’aia ai magazzini.
Nelle zone sabbiose denominate “Is Aneas”, prolifera lo sparto pungente conosciuta con il nome di “s’aedda” con cui si confezionavano cestini e contenitori di varie fogge e dimensioni.

Sono tipici del posto animali quali conigli, lepri, pernici, galline prataiole e il tarabuso (“su oi forraiu”), un uccello acquatico che si porta dietro molte leggende.
Attorno al paese sono presenti diverse zone umide d’interesse naturalistico, primo fra tutti il Rio Mare Foghe e il tratto di stagno di Cabras di proprietà comunale, che ospita una pregiata avifauna.

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